Colazione da Tiffany

Colazione da Tiffany - Truman Capote, Bruno Tasso Ho sempre associato questo romanzo all'immagine bon ton di Audrey Hepburn, interprete principale nell'omonimo film, come credo un po' tutti noi.

In realtà, la protagonista del libro, Holly, è un personaggio piuttosto articolato e tormentato, con dolori e sofferenze nascoste che cerca di controllare manifestando una leggerezza ed una superficialità più o meno costruite.

Holly ha le "paturnie", è crollata emotivamente quando ha avuto una terribile notizia, è costantemente alla ricerca del suo posto nel mondo (si definisce "in transito") e fatica a stabilire dei veri legami: accoglie un gatto cui non riesce neanche a dare un nome e non esita ad abbandonarlo alla sua ennesima partenza - per poi pentirsene, perchè non sai "cos’è tuo finché non lo butti via".

In alcune situazioni è anche stata sfortunata ed ha avuto grossi problemi, ma ha sempre la forza di uscirne, a testa alta, indossando un rossetto sgargiante e degli occhiali neri.

Alla fine, tramite alcune cartoline, darà poche notizie di sé ai suoi vecchi amici, ma di fatto nessuno sa dove si trovi e con chi.

Possiamo solo sperare che abbia finalmente trovato il suo posto nel mondo.